| NoemiR |
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La notte porta consiglio Cuffie nelle orecchie e Fix You a palla. Il divano della Sala relax è perfetto per sognare. In questo momento m'immagino sulla Luna, senza bombola d'ossigeno, che riesco a vivere con solo il mio fiato. Tutto l'Universo: i pianeti, le stelle, i satelliti e i meteoriti cambiano colore, diventano prima viola, poi verdi, arancioni, celesti, rossi; tutti tranne il sole che resta giallo. Io, sopra la luna, sto suonando questa canzone al pianoforte mentre il Sole si avvicina sempre di più a me fino a sfiorarmi. Io non sono nulla in confronto, nemmeno una formica. Poi esplode, cadono brillantini d'oro ovunque nello Spazio, l'unica cosa sopra a cui non cadono sono io. Ora, al posto del Sole c'è la faccia di Marta che sorride. Mi piace questo sogno, peccato che solo in parte rappresenta la realtà. <<edwyn, mi rispondi per favore?>> Al mio "risveglio" dall'Universo colorato, trovo Marta totalmente diversa da come la stavo sognando, nettamente più cupa, spenta. <<allora?>> mi dice togliendomi le cuffie. <<allora cosa?>> le chiedo io non avendo fatto caso nemmeno che mi stesse parlando. <<io ti sto parlando da tre quarti d'ora e tu che fai? Nemmeno mi ascolti!>> <<stavo ascoltando la musica>> le rispondo in modo educato ma allo stesso tempo distaccato. <<edwyn, cos'hai? Non sei più come una settimana fa, quando ti ho conosciuto...>> Sono innamorato, le vorrei rispondere. Sono innamorato di te, le vorrei urlare. Ma poi mi guardo intorno. Ci sono altre ventitre persone oltre a noi che girano per la Sala relax, ventidue lo fanno fingendosi indifferenti, credendo davvero che io non mi accorga di cosa stiano pensando: nelle loro menti sta circolando soltanto la frase "Edwyn, dai, dicci cos'hai così ci facciamo un po' di ca**i tuoi". E no carissimi, qui dentro mi fido solo di una persona, Emanuele. Lui infatti mi sta guardando attentamente aspettando che io dia una risposta a Marta, solo quella giusta, per non cadere nel loro tranello. Lui parla con gli occhi, perché con la voce riesce ad esprimere poco o niente e spesso passa per il "pagliaccio di turno" quando invece, so benissimo, che è molto più intelligente di chiunque persona qui dentro. <<forse non mi hai mai conosciuto davvero...>> rispondo secco a Marta. Lei rimane fissa a guardarmi provando a capire cosa significhino le mie parole. Si siede vicino a me, come segno di voler parlare. Ma io non ho niente da dire, o perlomeno non ho niente da poter dire. Mi alzo evitando altre domande e raggiungo la Sala musica. Posiziono le dita sulla tastiera e faccio partire la melodia di Fix You. Non succede niente che assomigli nemmeno minimamente al sogno di poco fa. E' questa la realtà, quella che non ti permette di sognare, che è troppo fredda da poter scaldare. Io preferisco mille volte evadere da questa prigione con una melodia e un paio di cuffie in testa. Mi chiama Piero, il tecnico della redazione. Mi dice che sta venendo da me Maria perché mi vuole parlare. L'aspetto seduto davanti al piano. Quando entra l'abbraccio. Mi chiede <<come stai?>> <<bene>> le rispondo senza pensarci. <<sicuro?>> Incalza lei. Sta volta non le rispondo ma la guardo negli occhi sperando che mi legga dentro. <<ho capito, vieni>> mi ordina. Maria, certe volte, più che una conduttrice televisiva mi sembra la versione al femminile di Edward Cullen, in Twilight. Lei capisce tutto, e subito, di quello che sta succedendo ad ogni ragazzo nella scuola. Cattura al volo ogni espressione che facciamo e questo le basta per capire cosa ci sta passando per la testa. Mi porta fuori dagli studi di Amici. <<so che non dovrei farlo, che è contro il regolamento portarti qui durante l'orario scolastico, ma almeno qui non ci sono le telecamere e i ragazzi a spiarti, puoi parlarmi apertamente>> E infatti per l'ennesima volta è riuscita a azzeccare il motivo per il quale ho preferito non esprimermi in Sala musica. Nonostante mi fidi ciecamente di lei, non riesco a trovare le parole per risponderle. <<oi, mi dici che ti sta succedendo? Stavo vedendo cosa stesse accadendo durante la vostra pausa e in un attimo mi sono trovata davanti ad un Edwyn che risponde in modo distaccato a Marta, una delle persone con cui ha legato di più in questa scuola assieme ad Emanuele, o sbaglio? Poi quando lei si mette seduta per chiedere spiegazioni, Edwyn si alza lasciandola come una stupida e si dirige in Sala musica a suonare...>> la terza persona con cui mi si rivolge mi fa pensare a un Edwyn adulto, un Edwyn diverso da come viene reputato solitamente, <<inoltre, sta mattina ho sentito Luca parlare con un signore della redazione, gli stava dicendo che il proprietario del residence gli ha riferito che sta notte tu sei andato in camera di Marta... non ci trovo niente di male, anzi, siete due amici ed è normale che vi vediate, ma perchè questo strano modo di fare? Perchè sei andato in camera sua proprio a quell'ora invece di dormire?>> <<perché speravo che la notte mi portasse consiglio...>> affermo con un filo di voce guardando per terra. <<speravi che ti portasse consiglio o che vi portasse consiglio?>> mi chiede sorridendo. <<forse di più la seconda...>> Dico imbarazzato. <<quanto ti piace Marta da uno a dieci?>> il suo tono è cauto, quasi materno. <<ecco, è proprio questo quello che mi fa andare in bestia, Maria, io non lo so se mi piace o non mi piace, non so nemmeno se mi stia simpatica, so solo che quando la penso o la vedo, per un attimo il mio cuore smette di palpitare; quando mi parla, la maggior parte delle volte, nemmeno sento che mi sta rivolgendo la parola; se mi fa una domanda, ci penso più di cinque minuti prima di dare una risposta, e la maggior parte delle volte capisco di non sapere nemmeno quali parole usare, perciò prendo quella che per me rappresenta una scorciatoia: non rispondo e vado da un'altra parte...>> <<si chiama amore, Edwyn. Non c'è un'altra parola per descrivere tutto ciò che hai detto. Questo è solo e non altro che amore>> Maria appoggia la mano destra sulla mia spalla. In un attimo mi trovo col volto rigato da lacrime. Il mio cervello non capisce nemmeno cosa stia succedendo, ma sta volta è il mio cuore a parlare: <<non voglio che sia amore, Maria... non voglio... non voglio per il semplice motivo che sono venuto qui per dare il meglio e mi ritrovo a gettare lacrime, non voglio perché penso che se lo fosse davvero non sarebbe una cosa reciproca e ci resterei fregato>> <<non ti ho mai visto piangere prima d'ora Edwyn, nemmeno ai provini quando tutti si disperano e pregano i professori di farli entrare, tu eri sempre impassibile, pronto a rispondere con chiarezza alle domande che ti venivano poste. Se adesso piangi è perché ci tieni più di quanto tieni vincere Amici. Marta è una ragazza intelligente, sicuramente capirà quanto le vuoi bene... quanto l'am..>> <<no, Maria, non lo dire!>> la supplico. <<come vuoi>> mi dice asciugandomi le guance con la mano. L'abbraccio. Mi sussurra <<per qualunque cosa, io ci sono... per adesso rimani concentrato sul lavoro che stai facendo nella scuola, se poi arriverà anche un conforto che ti aiuterà maggiormente, ben venga... saremo tutti contenti te...per voi>>
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